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Al
Cavallino, nella darsena della Marina del Faro, adiacente alla
Laguna di Venezia, è tornata a nascere per la sua terza vita Aspasia.
Il suo battesimo avvenne nelle acque trasparenti di Malinska (Veglia,
isole del Quarnaro, Adriatico nord orientale) nei lontani anni '30. A
quell'epoca Aspasia era una snella e graziosa "passera", la
tradizionale barca da lavoro, con la poppa larga, a specchio, a forma
di cuore.
Un cuore che seppe catturare l'attenzione del giovane Carlo Sciarrelli,
che la fece sua e la trasformò in un elegante e aggressivo cutterino;
Aspasia, la sua prima barca.
Era il 1959 e iniziava la sua seconda vita.
Una vita che fu intensa, che attraversò diverse mani, ma trovò
il suo declino, fino a un'oltraggioso abbandono all'aggressione della
marcescenza.
È così che l'abbiamo trovata e poi riconosciuta. E infine
resuscitata, con un paziente lavoro di restauro conservativo: terzo varo
"battesimale", terza felice vita di Aspasia. Anno 2004.
È francamente difficile immaginare che il suo lontano e primo costruttore
l'abbia potuta pensare così orgogliosamente longeva da attraversare
le porte del terzo millennio.
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